Wednesday, October 11, 2006

Brucia di sole
e d'esilio la mia terra
Nella penombra della stanza
come chiare figure di velieri
vanno oltremare al vento i miei pensieri
verso gli incanti delle prime terre
Quanto derisi
sono i vostri pianti
sul sangue di figli
fratelli mariti,
donne di nero
sempre vestite
Mormorio di mare delle messi a giugno
sui colli l'assorta noncuranza degli armenti
Il gabbiano dondola sul mare,
vola felice la compagna intorno
Laggiù, sul filo
che lieve sfiora il quieto mare,
tre vele in fila filano lontane
Il sole corre sul viso dei bambini,
tra mare e sabbia,
l'amore va per la sua estate

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