Monday, March 10, 2008

UN ESEMPIO DI DEMOCRAZIA

Domenica 9 marzo si sono svolte a Viareggio le primarie Pd per la scelta del candidato sindaco per le elezioni amministrative del 13 aprile e dei candidati consiglieri comunali da includere in lista. La consultazione ha visto la partecipazione di un numero imponente di viareggini, quasi seimila. Ha vinto il candidato della discontinuità rispetto all'amministrazione uscente. Mi sembra interessante, soprattutto per i giovani, mettere a confronto la situazione politica di Viareggio e di Trabia. Approfondire i vari aspetti che la democrazia può assumere serve a conoscerla meglio e a praticarla con convinzione; serve anche a distinguere i politici seri dai capi consorterie, da coloro che chiedono il voto per interessi personali, per avidità di potere e di denaro. Per quanto riguarda, in particolare, la scelta dei candidati consiglieri comunali, si è adoperato un metodo semplice e aperto a tutti. In un'assemblea pubblica si sono raccolte le autocandidature di iscritti e simpatizzanti. Alle primarie gli elettori hanno indicato le loro preferenze; di conseguenza la lista sarà formata dalle prime quindici donne e dai primi quindici uomini più votati. Non è la perfezione ma, a mio parere, questo modo di scegliere i rappresentanti della comunità si avvicina molto all'idea che le persone responsabili hanno della vera democrazia. Sarebbe bello che ciò avvenisse in tutte le città italiane; inutile dire che mi piacerebbe avvenisse a Trabia per dare la possibilità agli elettori di scegliersi i candidati più disinteressati, visti gli interessi in ballo per via della sciagurata corsa alla devastazione edilizia del territorio trabiese.

All'indomani del voto a Viareggio ho pubblicato sul giornale “La Nazione” di Firenze e sui website della città il seguente pezzo:


“PRIMARIE PD, IL SIGNIFICATO DI UNA VITTORIA

Con la vittoria di Andrea Palestini si cambia registro nella politica viareggina. Il nome di questo cambiamento è 'partecipazione'. L'approccio ai problemi della città non potrà più c onsumarsi nel chiuso delle stanze del potere. Viareggio è matura per una democrazia avanzata. Negli ultimi cinque anni c'è stata una forte accelerazione in questo senso. I comitati cittadini, i cortei, le assemblee, gli interventi sui media si sono sprecati. L'errore più evidente è stato la sottovalutazione di questo fenomeno. Non si può più pensare di prendere le decisioni e poi sottoporle al vaglio delle consultazioni, difendendole a spada tratta. Il percorso dovrà invertirsi. L'amministratore dovrà mettersi in ascolto di ciò che sale dalla popolazione; raccogliere, tramite dibattiti e incontri con la gente, umori, desideri, proposte ed elaborare bozze da sottoporre a verifiche e integrazioni per giungere infine alle decisioni definitive; s'intende, per i problemi più importanti. Viareggio è viva e non tollera chiusure e autoritarismi. La grande affluenza alle primarie ha anche questo significato. Palestini è avvertito; mostra però di avere imparato la lezione”.

Antonio Carollo

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