Tuesday, October 16, 2007

PRIMARIE PD E SITUAZIONE POLITICA A VIAREGGIO

I risultati delle primarie Pd fotografano la situazione politica dell'Ulivo di Viareggio. La lista, per così dire, istituzionale, “Democratici per Veltroni”, sostenuta dalla nuova maggioranza dei Ds, da una parte della Margherita, da Laboratorio e dal Sindaco, favorevoli ad una certa continuità nella gestione del Comune, è stata battuta dalla lista “A sinistra con Veltroni”, sponsorizzata dall'attuale minoranza Ds, favorevole al cambiamento; mentre consistenti quote di elettorato hanno convogliato i loro suffragi verso le liste di Rosy Bindi ed Enrico Letta. Come dire: la minoranza Ds, alla prova del fuoco del voto popolare, è divenuta maggioranza. La divisione tra le due parti dei Ds e le reali tendenze del consenso elettorale non potevano avere crisma più evidente. A questo punto il problema, già tanto dibattuto, della 'discontinuità' rispetto al modo d'agire dell'Amministrazione guidata da Marco Marcucci assume l'importanza di un vero e proprio snodo nella politica locale del centrosinistra. Credo che al primo congresso comunale del Partito Democratico, in programma a dicembre o a gennaio, sarà questo il tema dominante dell'intero dibattito. In quella sede non si potrà non tenere conto della chiara indicazione dell'elettorato delle primarie (i voti per Bindi e per Letta hanno una loro esplicita connotazione). Il piede giusto di partenza non potrà che essere quello dell'innovazione e del cambiamento.

postato da: soprana alle ore 16:49 | link | commenti (2)
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Commenti

#1 16 Ottobre 2007 - 19:31

Speriamo sia un cambiamento che coinvolga tutta la città! Ma un cambiamento vero, però: di persone, di idee, di metodi, di azioni. Credo che i viareggini più sensibili siano esausti da questi lunghi anni di brutta politica, di brutta città, di brutta gente! Un saluto. Riccardo
riccardomazzoni

#2 16 Ottobre 2007 - 22:32

Riccardo, credo che tu interpreti il sentimento di tanta gente verso la politica viareggina.
Beppe Grillo non ha tutti i torti quando chiede di limitare a due legislature il mandato parlamentare. Io aggiungerei: con le eccezioni dei dirigenti degli organismi di vertice dei partiti, per assicurare esperienza e competenza. Il sindaco è già vincolato a due mandati per l'evidente esigenza di evitare i pericoli di eccessi nell'esercizio del potere. Proprio per questo mi sembrerebbe scontato che, in occasione della successione di sindaci, specie in presenza di un qualche malcontento popolare in ordine ai risultati ed ai metodi dell'amministrazione uscente, le forze politiche abbiano tutto l'interesse di dare un segnale di rinnovamento in termini di indirizzi, programmi, funzionaltà e persone. Però la razionalità spesso si scontra con la cruda realtà fatta di ambizioni e di pretese di sapore ciecamente personalistico.
Allora bisogna lottare per salvare dal disastro di una sconfitta il partito (o i partiti) che avrebbe tutti i numeri e le qualità per governare la città.
Ciao, Antonio

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