PRIMARIE PD, UNA BUON A RISPOSTA ALLA DOMANDA DI PARTECIPAZIONE
La massiccia affluenza alle primarie del PD dimostra la voglia di partecipazione della gente. Questo non significa che da questa consultazione la cosiddetta antipolitica esce sconfitta. Oggi i partiti devono fare i conti con una sensibilità politica, e quindi con una flessibilità, molto diffusa. In caso di ingiustizie, di sprechi, eccessi di faziosità, insufficienze, inefficienze, abusi, l’elettore, di destra, di sinistra, di centro, non esita a cavalcare la protesta organizzata, magari dal Grillo del momento, per tornare poi ad affollare i varchi di democrazia che si aprono nella stretta tessitura del sistema partitico. Credo che questo sia segno di un evidente avanzamento verso una democrazia consapevole, aperta e matura. La protesta costruttiva, bollata subito maldestramente come antipolitica, è parte integrante della dialettica democratica. La satira ne è il sale. Il Grillo che tuona contro ladri e corrotti che siedono in Parlamento, contro gli assurdi privilegi dei parlamentari, contro le trame occulte tra politici e poteri forti, compie un atto di notevole pregnanza politica, contribuendo così ad accelerare il lento processo verso una gestione della cosa pubblica più trasparente, più responsabile, più imparziale. Nel caso del PD l’idea di un partito costruito dal basso, attraverso una autentica competizione sancita dal voto popolare, mi sembra, tra le tante altre possibili, una buona risposta, parziale per quanto si vuole, alla domanda di pulizia e di partecipazione che monta nel Paese.
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