Sunday, March 04, 2007

CARNEVALE, ESPRESSIONE DELL'ESTRO E DELLA CREATIVITA' DEI VIAREGGINI

Carnevale fortunato dal punto di vista meteorologico. Dopo quattro sfilate sotto il sole, l'ultima un po' bagnata, ma non ingrata quanto a incasso; col codicillo del rinvio a lunedì dei giochi pirotecnici. L'ottimismo dalle parti della Fondazione si spreca. Tofanelli dichiara, radioso, che non pensa affatto a dimettersi. Sono spariti tutti i problemi del Carnevale? Parliamo della manifestazione più sentita dal popolo viareggino; quella che ne rispecchia meglio la sua estrosità, la creatività, la scanzonatura, il tratto graffiante e satirico, la festosità, l’ariosità del suo carattere. La riprova di tutto ciò si è avuta con la mole di iniziative messe in atto da sempre più numerosi associazioni, rioni, gruppi teatrali, gruppi di figuranti, mascherate, carristi dilettanti. Carnevali dei rioni, concorsi di canzoni, canzonette, spettacoli teatrali si sono susseguiti con ritmi incalzanti con grande partecipazione e coinvolgimento di pubblico. Almeno tre carristi hanno attinto, quest'anno, i vertici dell'arte del carnevale. Qualcuno andrebbe un po' scosso da una sua certa stanca routine, ma si tratta di artisti che in Italia e all’estero ci invidiano. Il Carnevale è espressione diretta dell'anima viareggina. Il turista, oltre ai carri, stupefacenti, impressionanti, vuole sperimentare il fenomeno della corale partecipazione, delle musiche originali, delle ricchezze creative delle mascherate, dei costumi sfavillanti di ragazze e ragazzi coordinati in ritmi di grande effetto scenografico. Il carro è Carnevale, ma lo è pure lo scatenamento di bellezze, di armonie e di ritmi, di figurazioni fantasmagoriche, di allegrie e sberleffi. Un Carnevale è grande ed originale se riesce ad esprimere le caratteristiche più peculiari di una popolazione, a tirare fuori le sue potenziali espressività. La Fondazione deve incoraggiare tutto ciò, deve fornire gli strumenti, deve contribuire a suscitare e a scoprire talenti. Una gestione politico-burocratica è all'altezza di tutto questo?
Antonio Carollo

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