Saturday, April 14, 2007





GIU’ LE MANI DALLA CITTA’
Le ragioni d’ansia per il futuro di Viareggio

C’è da stare con l’animo sospeso. Il cittadino comune è frastornato dalle grandi operazioni edilizie speculative in atto.Grandi gruppi, che già hanno fatto montagne di miliardi a spese della città, continuano a fare incetta di terreni e si permettono spavaldamente di presentare megaprogetti di sfruttamento edilizio, mascherati da regalie per servizi vari, parcheggi, verde pubblico, strutture di presunto pubblico interesse. La cosa preoccupante è che tutto ciò non crea allarme nelle alte sfere. Anzi assistiamo all’ostentato entusiasmo dei reggitori di destra di un comune viciniore interessato all’area ultimamente presa di mira, quella gravitante intorno alla Cittadella. Viareggio tace. Ma il pericolo arriva con passo morbido: il regolamento urbanistico può innescare una bomba ad orologeria. Già si parla, con linguaggio sicuro, e direi un po’ arrogante, di porta nord per quell’area; di centri commerciali, di alberghi, di palacongressi, ecc. Si vuole mettere in ginocchio i commercianti che ancora resistono? Con la ricostruzione dell’Esselunga Viareggio è satura in fatto di commercio. Per gli alberghi non è quella la zona migliore. Il palacongressi può stare benissimo al Principino, adeguatamente ingrandito. Non abbiamo bisogno di strutture colossali, buone solo per città metropolitane come Firenze, Roma, Bologna, Milano, Torino. Nella zona vicina alla Cittadella solo verde, giardini e parco; quale ingresso più affascinante e allettante per una città che deve attirare i turisti, sempre più esigenti e raffinati? Basta con le grandi opere. La città non si tocca. Abbiamo il dovere di preservare ciò che rimane della bella città di mare costruita dai vecchi e veri viareggini.
Antonio Carollo

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