Thursday, October 18, 2007

AMMINISTRAZIONE COMUNALE, IL DIALOGO CON I CITTADINI

“Voglio che gli amministratori ascoltino le ragioni dei cittadini e non facciano tutto da soli”. Questa frase, straordinaria per semplicità e per densità di significati, pronunciata dalla consigliera comunale Didala Ghilarducci (a proposito, sta emozionando tutta Viareggio col suo libro di memorie “Partigiana per amore”, edito da Del Bucchia) mi sembra che centri due dei problemi della politica viareggina degli ultimi anni: l'incomunicabilità tra cittadinanza e Amministrazione comunale, l'unilateralità delle decisioni. Esistono in città quattordici comitati cittadini. Questi raggruppamenti popolari non sono sorti per un capriccio o per il gusto di fare da bastian contrari contro l'operato del sindaco o di questo o di quello assessore. Si sono invece spontaneamente formati per precisi e concreti disagi, per la contrarietà verso decisioni discutibili calate dall'alto, per l'inerzia in determinati casi da parte delle autorità e per la ricerca di soluzioni, le più condivise. Un'Amministrazione dotata di antenne sensibili verso gli umori ( e le esigenze) popolari si sarebbe aperta alle proposte ed ai desiderata di questi cittadini che si son fatti attendere invece settimane per un incontro o si sono accusati di incompetenza e di improvvisazione.
Ecco, un rapporto diverso con gli amministrati è uno dei paletti di discontinuità dal passato che il congresso comunale del Partito Democratico dovrà discutere se porre o meno tra gli indirizzi politici per la nuova Amministrazione in caso di vittoria della coalizione di cui farà parte lo stesso partito alle elezioni del 2008.

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