Friday, November 02, 2007

ESISTE UNA VERA POLITICA PER L'IMMIGRAZIONE IN ITALIA E IN EUROPA?

Sappiamo tutti quanto è complessa e intricata la questione degli immigrati. Le critiche su qualsiasi provvedimento preso dal Governo, sia esso di centrosinistra che di centrodestra, sono immancabili. Lasciamo da parte, per carità, quelle palesemente faziose, strumentali e ipocrite, che i due schieramenti politici si scagliano l’uno contro l’altro in un nauseante teatrino delle parti che non incanta più nessuno. Si sa, in Italia il dibattito sull’immigrazione è soggetto all’influenza di una Chiesa molto sensibile sul versante dell’accoglienza. Le decisioni sono sempre sofferte, timide, non all’altezza della gravità di un fenomeno che è di portata planetaria. A complicare le cose ci si è messa anche l’Ue. Non solo non sa impiegare il suo peso politico (ce n’ha?) trattando con i paesi d’origine del fenomeno con concrete proposte di incentivazione dello sviluppo e dell’occupazione in loco, ma aggrava anche la situazione annettendo altri Stati membri senza alcuna precauzione o misura per evitare il libero scorrimento di ampie fette di popolazione da zone sottosviluppate, già soggette a dittature repressive, a quelle progredite dell’Europa occidentale e senza una efficace politica volta a favorire il riequilibrio economico e sociale tra i vecchi e i nuovi territori dell’Unione. L’emergenza rumeni non è un fatto improvviso e imprevedibile. I flussi migratori dalla Romania sono attivi da anni. Tutti i governi facenti parte dell’Ue erano perfettamente al corrente della disastrata economia rumena e di quella massa di disoccupati, nonché della presenza in quella nazione di due milioni e mezzo di Rom. Attenzione, si parla della Romania, ma il pericolo potrebbe provenire anche da altri nuovi Stati membri. Il pericolo di una migrazione massiccia era palpabile. Perché non si è opposto un freno? non si è stabilita una certa gradualità nella libera circolazione delle persone. Sarebbe stato forse un provvedimento discriminante, incivile? E’ civile quel che sta avvenendo in Italia con un milione e mezzo di rumeni disperati, in cerca di lavoro, di alloggio, di cibo, con una criminalità, tra di loro, in forte crescita ? Abbiamo visto bene in tv in che razza di degrado, di sporcizia, di abbandono, di assenza di servizi essenziali, di abbrutimento vivono questi immigrati. L'espulsione per i criminali è un provvedimento necessario ma è anche un palliativo. A parte il fatto che chi è espulso ritorna clandestinamente, che si farà per il rimanente 95 per cento di questa gente? e per il resto della massa degli extracomunitari? Vogliamo capire, o no, che il problema degli immigrati dovrebbe occupare il centro della politica nazionale e di quella dell'Unione Europea e non essere oggetto di interventi, parziali e discutibili, solo in occasione di fatti efferati come quello di questi giorni a Roma? Vogliamo continuare con le stragi in mare, con la criminalità dilagante, l'insicurezza dei cittadini, con il degrado delle città, gli stenti e la disperazione di tanta gente affamata e bisognosa di tutto?

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