Assunzioni discutibili e società-mostro.
L’esplosione dello scandalo delle assunzioni presso la Viareggio Patrimonio srl m’induce a qualche riflessione sugli esiti surreali di una sicura disattenzione del legislatore in fatto di ordinamento comunale e provinciale, disattenzione che ha permesso, a Viareggio, la nascita di un piccolo mostro giuridico-amministrativo quale è, a mio avviso, questa società, che non si occupa di servizi pubblici (acqua, gas, trasporti, rifiuti ecc.), ma invade buona parte della sfera amministrativa del Comune, oltre a porsi paradossalmente come holding in rapporto alla cosiddetta galassia delle altre società comunali.
L’amministrazione comunale in pratica ha rinunciato a competenze fondamentali (opere pubbliche, manutenzioni, patrimonio, appalti, contratti, vigilanza e coordinamento delle gestioni dei servizi, controversie, amministrazione del personale) per il governo della città, trasferendole ad un organismo di tipo privatistico, palesemente svincolato dal rigore e dalle garanzie propri del diritto pubblico.
Mentre il Governo lotta, sfidando l’impopolarità, per il contenimento delle spese in generale e dei costi della politica a tutti i livelli, a Viareggio si trova il modo di eludere i rigori di questi indirizzi politico-amministrativi. Il Governo invita a ridurre il numero e gli emolumenti degli amministratori di società pubbliche, blocca le assunzioni e opera i famosi tagli? A Viareggio invece si trasferiscono i debiti ad una società a responsabilità limitata, si moltiplicano le spese per i consigli di amministrazione, si assume (con metodi discutibili) nuovo personale in aggiunta a quel poco trasferito dal Comune e si presenterà, è ovvio, un bilancio snello e pimpante apparentemente in linea con le direttive governative.
Poiché i nodi, prima o poi, vengono al pettine, c’è da pensare che gli autori di tanta brillante strategia non si siano minimamente curati del delicato passaggio delle elezioni del 2008.
Antonio Carollo
L’esplosione dello scandalo delle assunzioni presso la Viareggio Patrimonio srl m’induce a qualche riflessione sugli esiti surreali di una sicura disattenzione del legislatore in fatto di ordinamento comunale e provinciale, disattenzione che ha permesso, a Viareggio, la nascita di un piccolo mostro giuridico-amministrativo quale è, a mio avviso, questa società, che non si occupa di servizi pubblici (acqua, gas, trasporti, rifiuti ecc.), ma invade buona parte della sfera amministrativa del Comune, oltre a porsi paradossalmente come holding in rapporto alla cosiddetta galassia delle altre società comunali.
L’amministrazione comunale in pratica ha rinunciato a competenze fondamentali (opere pubbliche, manutenzioni, patrimonio, appalti, contratti, vigilanza e coordinamento delle gestioni dei servizi, controversie, amministrazione del personale) per il governo della città, trasferendole ad un organismo di tipo privatistico, palesemente svincolato dal rigore e dalle garanzie propri del diritto pubblico.
Mentre il Governo lotta, sfidando l’impopolarità, per il contenimento delle spese in generale e dei costi della politica a tutti i livelli, a Viareggio si trova il modo di eludere i rigori di questi indirizzi politico-amministrativi. Il Governo invita a ridurre il numero e gli emolumenti degli amministratori di società pubbliche, blocca le assunzioni e opera i famosi tagli? A Viareggio invece si trasferiscono i debiti ad una società a responsabilità limitata, si moltiplicano le spese per i consigli di amministrazione, si assume (con metodi discutibili) nuovo personale in aggiunta a quel poco trasferito dal Comune e si presenterà, è ovvio, un bilancio snello e pimpante apparentemente in linea con le direttive governative.
Poiché i nodi, prima o poi, vengono al pettine, c’è da pensare che gli autori di tanta brillante strategia non si siano minimamente curati del delicato passaggio delle elezioni del 2008.
Antonio Carollo
2 Comments:
caro Antonio,
complimenti per la definizione di società-mostro alla patrimoniale.
In verità questa è stata soltanto l'ultima delle tante mostruosità nel governo della città.
I viareggini sono persone abituate al mugugno (fecero soltanto una "foata" di tre giorni nel 1920) però ora non ne possono più.
E' necessario fargli capire ai nostri concittadini che non basta prendersela con gli attuali amministratori, con gli attuali consiglieri, con gli attuali dirigenti, con gli attuali funzionari; bisogna anche prendersela con i dirigenti dei partiti della maggioranza che hanno permesso che si giungesse fino a questo punto. Sai, bene o male di Marcucci ce n'è più per poco. Ha rovinato le finanze del Comune e forse farà altri danni se non se ne va prima. Ma dobbiamo impedire che quelli che lo hanno sostenuto o che gli sono stati dietro di sostituirsi a lui o di continuare dietro qualcuno che ha appartenuto alla nomenclatura marcucciana. La legge era fatta a fin di bene, ma la virtù non aleggia nelle stanze del comune e dei partiti della maggioranza.
Cordialità,
Moreno Bucci
Caro Moreno,
ti ringrazio per l'attenzione mostrata verso i miei script.
Come vedi questo è il mio modo di partecipazione al dibattito sui problemi della comunità. Io parto dai fatti ed esprimo la mia opinione liberamente.Non m'illudo di cambiare le cose. Però la parola, a volte, è più tagliente di una spada.
Ciao
Antonio
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