PREMIO VIAREGGIO-REPACI..L'INCOGNITA DELLA NUOVA PRESIDENZA
La scomparsa di Enzo Siciliano ha inferto un duro colpo al Premio Letterario Viareggio-Repaci. Il grigiore ha avvolto l'edizione 2006 del Premio. La questione della nomina del nuovo presidente si presenta complessa. Sappiamo che la giuria è stata creata da Siciliano quasi a sua immagine e somiglianza, pescando nella cerchia di amici che gravitavano intorno a “Nuovi Argomenti”. Come, del resto, era era giusto, essendo da sempre, il “Viareggio”, il Premio del presidente. Lo stesso era accaduto con la presidenza Garboli. La data del 16 gennaio del Premio Mario Tobino “Un libro per l'inverno” si avvicina; si dovrà procedere per tempo alla nomina del nuovo presidente; in linea con la tradizione e il prestigio del Premio, se ne dovrà affidare la presidenza a una grossa personalità del mondo letterario, che a sua volta avrà il compito di formare la nuova giuria. Circola qualche nome: Umberto Eco, Claudio Magris. Sarebbero dei presidenti perfetti, per valore e per prestigio, di livello internazionale. Sappiamo però quanto siano impegnati. Difficilmente potrebbero accettare.
Il Premio ha bisogno di un'iniezione di vitalità. L’assessore Cristina Boncompagni in un'intervista ha detto di voler intensificare i rapporti del Premio con le scuole. Proposito lodevole. Ci si limiterà a qualche incontro nell'aula magna di alcune scuole o in un teatro? Occorrerebbe ben altro per contribuire alla crescita culturale della scuola e della città.
Le scolaresche dovrebbero entrare nei meccanismi di selezione delle opere, fatte salve le prerogative della giuria, attraverso letture, dibattiti, incontri, tesine, votazioni. Credo servirà dare un'occhiata a quel che succede al Premio Grinzane Cavour, che ben altro risalto ha conquistato, nel panorama letterario nazionale e internazionale, con le sue ardite formule di coinvolgimento della gioventù in Italia ed in Europa.
Antonio Carollo
La scomparsa di Enzo Siciliano ha inferto un duro colpo al Premio Letterario Viareggio-Repaci. Il grigiore ha avvolto l'edizione 2006 del Premio. La questione della nomina del nuovo presidente si presenta complessa. Sappiamo che la giuria è stata creata da Siciliano quasi a sua immagine e somiglianza, pescando nella cerchia di amici che gravitavano intorno a “Nuovi Argomenti”. Come, del resto, era era giusto, essendo da sempre, il “Viareggio”, il Premio del presidente. Lo stesso era accaduto con la presidenza Garboli. La data del 16 gennaio del Premio Mario Tobino “Un libro per l'inverno” si avvicina; si dovrà procedere per tempo alla nomina del nuovo presidente; in linea con la tradizione e il prestigio del Premio, se ne dovrà affidare la presidenza a una grossa personalità del mondo letterario, che a sua volta avrà il compito di formare la nuova giuria. Circola qualche nome: Umberto Eco, Claudio Magris. Sarebbero dei presidenti perfetti, per valore e per prestigio, di livello internazionale. Sappiamo però quanto siano impegnati. Difficilmente potrebbero accettare.
Il Premio ha bisogno di un'iniezione di vitalità. L’assessore Cristina Boncompagni in un'intervista ha detto di voler intensificare i rapporti del Premio con le scuole. Proposito lodevole. Ci si limiterà a qualche incontro nell'aula magna di alcune scuole o in un teatro? Occorrerebbe ben altro per contribuire alla crescita culturale della scuola e della città.
Le scolaresche dovrebbero entrare nei meccanismi di selezione delle opere, fatte salve le prerogative della giuria, attraverso letture, dibattiti, incontri, tesine, votazioni. Credo servirà dare un'occhiata a quel che succede al Premio Grinzane Cavour, che ben altro risalto ha conquistato, nel panorama letterario nazionale e internazionale, con le sue ardite formule di coinvolgimento della gioventù in Italia ed in Europa.
Antonio Carollo
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