LORENZO VIANI, SETTANT’ANNI DALLA MORTE. UN’ INSPIEGABILE DIMENTICANZA.
Il 30 novembre s'inaugura la mostra di Lorenzo Viani ad Ancona a settant'anni dalla morte. Sorge spontanea una domanda: ed a Viareggio? L'Amministrazione comunale celebra gli anniversari delle nascite degli artisti, non quelli delle morti, ha detto l'assessore alla cultura Cristina Boncompagni a chi le faceva rilevare la défaillance del Comune.
A parte il fatto che le due date quasi coincidono (1° e 2 novembre) per Viani, la risposta sarebbe condivisibile se non si trattasse di una ricorrenza così simbolica e di un artista di livello europeo, il più rappresentativo dell'espressionismo italiano.
L'ottimo Paolo Fornaciari ha descritto più volte l'imponenza dei funerali di Viani, il profondo compianto della città. I viareggini non hanno dimenticato il vuoto lasciato da questo straordinario artista, l'anarchica e schietta viaregginità di un così grande personaggio.
L'occasione non è sfuggita ad Ancona, nobile e attenta Città d'arte, la quale ha deciso di investire su Viani con una corposa mostra, affidandone l'allestimento, compreso un sostanzioso catalogo, al maggiore esperto dell'arte di Viani, Enrico Dei.
Viareggio, la patria dell'artista, alla quale dedicò ogni sua risorsa per approfondirne l'anima, non degna dell'attenzione dovuta il suo figlio più illustre. Inspiegabile! Del resto, tristemente, può dirsi che da anni la grande arte italiana ed europea è bandita da Viareggio. Sono finiti i tempi di Gianfranco Tamagnini che negli anni Settanta e Ottanta portava a Viareggio fior di artisti italiani e stranieri.
Antonio Carollo
Il 30 novembre s'inaugura la mostra di Lorenzo Viani ad Ancona a settant'anni dalla morte. Sorge spontanea una domanda: ed a Viareggio? L'Amministrazione comunale celebra gli anniversari delle nascite degli artisti, non quelli delle morti, ha detto l'assessore alla cultura Cristina Boncompagni a chi le faceva rilevare la défaillance del Comune.
A parte il fatto che le due date quasi coincidono (1° e 2 novembre) per Viani, la risposta sarebbe condivisibile se non si trattasse di una ricorrenza così simbolica e di un artista di livello europeo, il più rappresentativo dell'espressionismo italiano.
L'ottimo Paolo Fornaciari ha descritto più volte l'imponenza dei funerali di Viani, il profondo compianto della città. I viareggini non hanno dimenticato il vuoto lasciato da questo straordinario artista, l'anarchica e schietta viaregginità di un così grande personaggio.
L'occasione non è sfuggita ad Ancona, nobile e attenta Città d'arte, la quale ha deciso di investire su Viani con una corposa mostra, affidandone l'allestimento, compreso un sostanzioso catalogo, al maggiore esperto dell'arte di Viani, Enrico Dei.
Viareggio, la patria dell'artista, alla quale dedicò ogni sua risorsa per approfondirne l'anima, non degna dell'attenzione dovuta il suo figlio più illustre. Inspiegabile! Del resto, tristemente, può dirsi che da anni la grande arte italiana ed europea è bandita da Viareggio. Sono finiti i tempi di Gianfranco Tamagnini che negli anni Settanta e Ottanta portava a Viareggio fior di artisti italiani e stranieri.
Antonio Carollo
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