BUFERA A VIAREGGIO PER PRESUNTE IRREGOLARITA' IN ALCUNE ASSUNZIONI PRESSO UN'AZIENDA COMUNALE *
A Viareggio è in atto una specie di sollevazione per alcune assunzioni di parenti e amici di amministratori e dirigenti del Comune e delle aziende comunali presso la società Viareggio Patrimonio srl, dipendente dal Comune, senza la rigorosa osservanza delle norme di trasparenza e di pubblicità. La stampa locale si è scatenata e l'indignazione popolare è alle stelle.
Sette Circoli (su 11) della Margherita di Viareggio, “Centro”, “Controcorrente”, “Il Faro”, “Impegno Democratico”, “Progetto Viareggio”, “Riformisti-Porto Turistico”, “Torreviva”, hanno chiesto ai gruppi politici presenti in Consiglio comunale di costituire una commissione consiliare d’indagine e di procedere all’accertamento delle responsabilità di quanti si siano resi colpevoli di comportamenti incompatibili con i doveri etico-giuridici che devono improntare l'amministrazione della cosa pubblica.
Il dramma dei giovani, continua il comunicato, che non trovano lavoro è così doloroso e diffuso da rendere insopportabile ogni violazione delle procedure di garanzia previste per assunzioni negli enti pubblici. L'opinione pubblica, compresa la quasi totalità degli iscritti della Margherita, reclama le dimissioni o la defenestrazione dei responsabili, a qualunque livello essi appartengano.
Per ben due volte la maggioranza dei Circoli della Margherita ha chiesto la riduzione del numero delle società dipendenti dal Comune. L’utilizzo di questi organismi va ridotto perché non danno garanzie di trasparenza e imparzialità.
I sette Circoli della Margherita si dichiarano convinti che la rinnovata Margherita (che uscirà dal prossimo congresso) si farà carico di un'azione contrassegnata da una visione concreta e realistica dei bisogni e delle esigenze di sviluppo della città.
Il sindaco Marco Marcucci, da parte sua, in una lettera diretta a tutti i presidenti delle società comunali, si è dichiarato all'oscuro delle assunzioni contestate, ha invitato gli stessi presidenti ad osservare scrupolosamente le norme per le pubbliche selezioni e ad informarlo preventivamente.
I gruppi consiliari di maggioranza, riuniti in conferenza stampa, hanno espresso il loro disagio per i comportamenti non corretti denunciati dai media e hanno chiesto ai responsabili di fare un passo indietro.
Il presidente della Viareggio Patrimonio, Andrea Gemignani, ha invece rimandato al mittente tutte le accuse rivendicando la legittimità dei suoi atti. Darò immediatamente le dimissioni, ha detto, se il sindaco o l'intera maggioranza me le chiedono.
Il clamore non si è placato. Anche dal centro sinistra si sono levate parole di condanna. Il Pdci ha chiesto senza mezzi termini le dimissioni di Gemignani. Anche un consigliere dei Ds, Luigi Spinelli, ha stigmatizzato quanto è accaduto ed ha chiesto maggiore senso di responsabilità, il riconoscimento degli errori commessi, il rispetto dei ruoli (non più controllori controllati) , il ridimensionamento del complesso delle società dipendenti dal Comune e del numero degli amministratori.
Tutta l'opposizione è sul piede di guerra. L'Udc chiede l'istituzione di una commissione d'inchiesta minacciando un esposto alla magistratura.
Per finire bisogna dire che sotto accusa ormai non sono soltanto le presunte illegittime assunzioni in questione, ma tutto il sistema viareggino delle aziende pubbliche, per il loro proliferare, la scarsa trasparenza, la mancanza di vincoli e obblighi particolari, e, quindi, di garanzie (discendente dalla loro natura privatistica), il mancato conseguimento degli obbiettivi di efficienza ed economicità.
Antonio Carollo
* Cronaca per una pubblicazione periodica di livello regionale.
A Viareggio è in atto una specie di sollevazione per alcune assunzioni di parenti e amici di amministratori e dirigenti del Comune e delle aziende comunali presso la società Viareggio Patrimonio srl, dipendente dal Comune, senza la rigorosa osservanza delle norme di trasparenza e di pubblicità. La stampa locale si è scatenata e l'indignazione popolare è alle stelle.
Sette Circoli (su 11) della Margherita di Viareggio, “Centro”, “Controcorrente”, “Il Faro”, “Impegno Democratico”, “Progetto Viareggio”, “Riformisti-Porto Turistico”, “Torreviva”, hanno chiesto ai gruppi politici presenti in Consiglio comunale di costituire una commissione consiliare d’indagine e di procedere all’accertamento delle responsabilità di quanti si siano resi colpevoli di comportamenti incompatibili con i doveri etico-giuridici che devono improntare l'amministrazione della cosa pubblica.
Il dramma dei giovani, continua il comunicato, che non trovano lavoro è così doloroso e diffuso da rendere insopportabile ogni violazione delle procedure di garanzia previste per assunzioni negli enti pubblici. L'opinione pubblica, compresa la quasi totalità degli iscritti della Margherita, reclama le dimissioni o la defenestrazione dei responsabili, a qualunque livello essi appartengano.
Per ben due volte la maggioranza dei Circoli della Margherita ha chiesto la riduzione del numero delle società dipendenti dal Comune. L’utilizzo di questi organismi va ridotto perché non danno garanzie di trasparenza e imparzialità.
I sette Circoli della Margherita si dichiarano convinti che la rinnovata Margherita (che uscirà dal prossimo congresso) si farà carico di un'azione contrassegnata da una visione concreta e realistica dei bisogni e delle esigenze di sviluppo della città.
Il sindaco Marco Marcucci, da parte sua, in una lettera diretta a tutti i presidenti delle società comunali, si è dichiarato all'oscuro delle assunzioni contestate, ha invitato gli stessi presidenti ad osservare scrupolosamente le norme per le pubbliche selezioni e ad informarlo preventivamente.
I gruppi consiliari di maggioranza, riuniti in conferenza stampa, hanno espresso il loro disagio per i comportamenti non corretti denunciati dai media e hanno chiesto ai responsabili di fare un passo indietro.
Il presidente della Viareggio Patrimonio, Andrea Gemignani, ha invece rimandato al mittente tutte le accuse rivendicando la legittimità dei suoi atti. Darò immediatamente le dimissioni, ha detto, se il sindaco o l'intera maggioranza me le chiedono.
Il clamore non si è placato. Anche dal centro sinistra si sono levate parole di condanna. Il Pdci ha chiesto senza mezzi termini le dimissioni di Gemignani. Anche un consigliere dei Ds, Luigi Spinelli, ha stigmatizzato quanto è accaduto ed ha chiesto maggiore senso di responsabilità, il riconoscimento degli errori commessi, il rispetto dei ruoli (non più controllori controllati) , il ridimensionamento del complesso delle società dipendenti dal Comune e del numero degli amministratori.
Tutta l'opposizione è sul piede di guerra. L'Udc chiede l'istituzione di una commissione d'inchiesta minacciando un esposto alla magistratura.
Per finire bisogna dire che sotto accusa ormai non sono soltanto le presunte illegittime assunzioni in questione, ma tutto il sistema viareggino delle aziende pubbliche, per il loro proliferare, la scarsa trasparenza, la mancanza di vincoli e obblighi particolari, e, quindi, di garanzie (discendente dalla loro natura privatistica), il mancato conseguimento degli obbiettivi di efficienza ed economicità.
Antonio Carollo
* Cronaca per una pubblicazione periodica di livello regionale.
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