Friday, December 01, 2006

R I D U Z I O N E D E L C O S T O D E L L A P O L I T I C A

Dopo il clamore suscitato dalle presunte scorrette assunzioni, a Viareggio sta tornando d'attualità il problema vero della politica viareggina: l'eccessivo numero delle società comunali, la pletora dei consigli di amministrazione, gli elevati emolumenti degli amministratori. Un’azienda pubblica si giustifica se è chiamata a gestire uno o più servizi pubblici, cioè servizi resi direttamente alla collettività, come gas, acqua, rifiuti, trasporti, ecc. A Viareggio almeno cinque società andrebbero eliminate. La materia è scottante perché i costi di funzionamento di questi organismi vanno a gravare sulle tariffe e sulle tasche dei contribuenti. Un discorso a parte merita la società Viareggio Patrimonio srl; essa non si occupa di servizi pubblici, fatta eccezione della riscossione di tributi, ma invade buona parte della sfera amministrativa del Comune, oltre a porsi come holding in rapporto alle altre società pubbliche; l’amministrazione comunale in pratica ha rinunciato a competenze fondamentali, trasferendole ad un organismo di tipo privatistico, palesemente svincolato dal rigore e dalle garanzie propri del diritto pubblico.
Da più parti si è chiesto da tempo una profonda riflessione su questo stato di cose. e sul mancato conseguimento degli obiettivi di efficienza ed economicità di queste aziende, per giungere ad un loro serio ridimensionamento. Per il momento si sono raggiunti due buoni risultati: la sospensione della divisione in due della società Sea ambiente e risorse grazie all'opposizione di Verdi e Pdci, ispirata da esponenti della Margherita; la richiesta della revisione del complesso delle aziende da parte degli stessi Verdi e Pdci, cui si sono accodati i Ds. Un ulteriore interessante sviluppo si è avuto con le ultime dichiarazioni del sindaco Marco Marcucci che si è detto favorevole ad accorpare alla capogruppo Viareggio Patrimonio cinque delle altre società.
Antonio Carollo

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