Monday, November 27, 2006



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LA MOSTRA DI LORENZO VIANI AD ANCONA

La mostra di Lorenzo Viani ad Ancona, curata da Enrico Dei, inaugurazione giovedì 30 novembre, ad ore 18, Mole Vanvitelliana, si preannuncia come una delle più interessanti degli ultimi decenni. Vi figurano sessantaquattro pezzi, tra oli, tempere e tecniche miste. Cinque di queste opere non sono state mai viste in una mostra: “Il riposo”, “Studio per i lebbrosi”, “Gli anarchici”, “Manifestazione”, “Dopo la battaglia”. Notevoli sono i dipinti “Mimì Concetta (Madame Flory)”, “La moglie del marinaio”, “L'Apuana”, “La Duchessa”.
Il dipinto che attrarrà maggiormente l'attenzione dei visitatori (specie dei viareggini) sarà “Il Volto Santo”, tempera e olio su tela, 195 per 400, che dei grandi formati è uno dei più significativi. Ad ottobre fu messo all'asta alla Galleria Pananti di Firenze al prezzo base di 200/250mila euro, ma venne ritirato per l'interesse all'acquisto manifestato dal Comune di Viareggio; risulta che le trattative siano sempre in corso. Il quadro riproduce una scena di vita viareggina: vi sono raffigurate delle donne in attesa davanti al carcere e la disperazione di alcune di loro per un bambino affogato (sembra) nel canale, con al centro il Volto Santo e la Madonna, “....omaggio alle darsene, alle donne, alla cultura di Viareggio....” (Parronchi, 1962).
Nelle bacheche sarà esposta tutta la produzione letteraria di Viani, corredata da sei manoscritti. Per l'occasione è stato ristampato, in copia anastatica, il romanzo “Ubriachi”.
Un ricco catalogo, a cura di Enrico Dei, edito da Silvana Editoriale di Milano, accompagna la mostra: contiene saggi dello stesso Dei, i primi quindici anni di fortuna critica di Viani; Renato Barilli, la collocazione della figura di Viani nell'espressionismo italiano; Marcello Ciccuto, Viani nel contesto della letteratura italiana; Francesca Marini, Viani nella pittura del Novecento italiano; Enrico Lorenzetti, Viani e il suo rapporto con la politica del ventennio.
Antonio Carollo

Sunday, November 19, 2006

BUFERA A VIAREGGIO PER PRESUNTE IRREGOLARITA' IN ALCUNE ASSUNZIONI PRESSO UN'AZIENDA COMUNALE *

A Viareggio è in atto una specie di sollevazione per alcune assunzioni di parenti e amici di amministratori e dirigenti del Comune e delle aziende comunali presso la società Viareggio Patrimonio srl, dipendente dal Comune, senza la rigorosa osservanza delle norme di trasparenza e di pubblicità. La stampa locale si è scatenata e l'indignazione popolare è alle stelle.
Sette Circoli (su 11) della Margherita di Viareggio, “Centro”, “Controcorrente”, “Il Faro”, “Impegno Democratico”, “Progetto Viareggio”, “Riformisti-Porto Turistico”, “Torreviva”, hanno chiesto ai gruppi politici presenti in Consiglio comunale di costituire una commissione consiliare d’indagine e di procedere all’accertamento delle responsabilità di quanti si siano resi colpevoli di comportamenti incompatibili con i doveri etico-giuridici che devono improntare l'amministrazione della cosa pubblica.
Il dramma dei giovani, continua il comunicato, che non trovano lavoro è così doloroso e diffuso da rendere insopportabile ogni violazione delle procedure di garanzia previste per assunzioni negli enti pubblici. L'opinione pubblica, compresa la quasi totalità degli iscritti della Margherita, reclama le dimissioni o la defenestrazione dei responsabili, a qualunque livello essi appartengano.
Per ben due volte la maggioranza dei Circoli della Margherita ha chiesto la riduzione del numero delle società dipendenti dal Comune. L’utilizzo di questi organismi va ridotto perché non danno garanzie di trasparenza e imparzialità.
I sette Circoli della Margherita si dichiarano convinti che la rinnovata Margherita (che uscirà dal prossimo congresso) si farà carico di un'azione contrassegnata da una visione concreta e realistica dei bisogni e delle esigenze di sviluppo della città.
Il sindaco Marco Marcucci, da parte sua, in una lettera diretta a tutti i presidenti delle società comunali, si è dichiarato all'oscuro delle assunzioni contestate, ha invitato gli stessi presidenti ad osservare scrupolosamente le norme per le pubbliche selezioni e ad informarlo preventivamente.
I gruppi consiliari di maggioranza, riuniti in conferenza stampa, hanno espresso il loro disagio per i comportamenti non corretti denunciati dai media e hanno chiesto ai responsabili di fare un passo indietro.
Il presidente della Viareggio Patrimonio, Andrea Gemignani, ha invece rimandato al mittente tutte le accuse rivendicando la legittimità dei suoi atti. Darò immediatamente le dimissioni, ha detto, se il sindaco o l'intera maggioranza me le chiedono.
Il clamore non si è placato. Anche dal centro sinistra si sono levate parole di condanna. Il Pdci ha chiesto senza mezzi termini le dimissioni di Gemignani. Anche un consigliere dei Ds, Luigi Spinelli, ha stigmatizzato quanto è accaduto ed ha chiesto maggiore senso di responsabilità, il riconoscimento degli errori commessi, il rispetto dei ruoli (non più controllori controllati) , il ridimensionamento del complesso delle società dipendenti dal Comune e del numero degli amministratori.
Tutta l'opposizione è sul piede di guerra. L'Udc chiede l'istituzione di una commissione d'inchiesta minacciando un esposto alla magistratura.
Per finire bisogna dire che sotto accusa ormai non sono soltanto le presunte illegittime assunzioni in questione, ma tutto il sistema viareggino delle aziende pubbliche, per il loro proliferare, la scarsa trasparenza, la mancanza di vincoli e obblighi particolari, e, quindi, di garanzie (discendente dalla loro natura privatistica), il mancato conseguimento degli obbiettivi di efficienza ed economicità.
Antonio Carollo

* Cronaca per una pubblicazione periodica di livello regionale.

Friday, November 17, 2006

Assunzioni discutibili e società-mostro.

L’esplosione dello scandalo delle assunzioni presso la Viareggio Patrimonio srl m’induce a qualche riflessione sugli esiti surreali di una sicura disattenzione del legislatore in fatto di ordinamento comunale e provinciale, disattenzione che ha permesso, a Viareggio, la nascita di un piccolo mostro giuridico-amministrativo quale è, a mio avviso, questa società, che non si occupa di servizi pubblici (acqua, gas, trasporti, rifiuti ecc.), ma invade buona parte della sfera amministrativa del Comune, oltre a porsi paradossalmente come holding in rapporto alla cosiddetta galassia delle altre società comunali.
L’amministrazione comunale in pratica ha rinunciato a competenze fondamentali (opere pubbliche, manutenzioni, patrimonio, appalti, contratti, vigilanza e coordinamento delle gestioni dei servizi, controversie, amministrazione del personale) per il governo della città, trasferendole ad un organismo di tipo privatistico, palesemente svincolato dal rigore e dalle garanzie propri del diritto pubblico.
Mentre il Governo lotta, sfidando l’impopolarità, per il contenimento delle spese in generale e dei costi della politica a tutti i livelli, a Viareggio si trova il modo di eludere i rigori di questi indirizzi politico-amministrativi. Il Governo invita a ridurre il numero e gli emolumenti degli amministratori di società pubbliche, blocca le assunzioni e opera i famosi tagli? A Viareggio invece si trasferiscono i debiti ad una società a responsabilità limitata, si moltiplicano le spese per i consigli di amministrazione, si assume (con metodi discutibili) nuovo personale in aggiunta a quel poco trasferito dal Comune e si presenterà, è ovvio, un bilancio snello e pimpante apparentemente in linea con le direttive governative.
Poiché i nodi, prima o poi, vengono al pettine, c’è da pensare che gli autori di tanta brillante strategia non si siano minimamente curati del delicato passaggio delle elezioni del 2008.
Antonio Carollo

Monday, November 13, 2006

PREMIO VIAREGGIO-REPACI..L'INCOGNITA DELLA NUOVA PRESIDENZA
La scomparsa di Enzo Siciliano ha inferto un duro colpo al Premio Letterario Viareggio-Repaci. Il grigiore ha avvolto l'edizione 2006 del Premio. La questione della nomina del nuovo presidente si presenta complessa. Sappiamo che la giuria è stata creata da Siciliano quasi a sua immagine e somiglianza, pescando nella cerchia di amici che gravitavano intorno a “Nuovi Argomenti”. Come, del resto, era era giusto, essendo da sempre, il “Viareggio”, il Premio del presidente. Lo stesso era accaduto con la presidenza Garboli. La data del 16 gennaio del Premio Mario Tobino “Un libro per l'inverno” si avvicina; si dovrà procedere per tempo alla nomina del nuovo presidente; in linea con la tradizione e il prestigio del Premio, se ne dovrà affidare la presidenza a una grossa personalità del mondo letterario, che a sua volta avrà il compito di formare la nuova giuria. Circola qualche nome: Umberto Eco, Claudio Magris. Sarebbero dei presidenti perfetti, per valore e per prestigio, di livello internazionale. Sappiamo però quanto siano impegnati. Difficilmente potrebbero accettare.
Il Premio ha bisogno di un'iniezione di vitalità. L’assessore Cristina Boncompagni in un'intervista ha detto di voler intensificare i rapporti del Premio con le scuole. Proposito lodevole. Ci si limiterà a qualche incontro nell'aula magna di alcune scuole o in un teatro? Occorrerebbe ben altro per contribuire alla crescita culturale della scuola e della città.
Le scolaresche dovrebbero entrare nei meccanismi di selezione delle opere, fatte salve le prerogative della giuria, attraverso letture, dibattiti, incontri, tesine, votazioni. Credo servirà dare un'occhiata a quel che succede al Premio Grinzane Cavour, che ben altro risalto ha conquistato, nel panorama letterario nazionale e internazionale, con le sue ardite formule di coinvolgimento della gioventù in Italia ed in Europa.
Antonio Carollo

Friday, November 10, 2006

VILLA LAZZARESCHI: UNA CHANCE PER LA DARSENA, NON UN BENE DA SVENDERE.
Villa Lazzareschi è una residenza da signori di altri tempi; quelli di oggi preferiscono la lontananza dal traffico, la solitudine, il silenzio, il relax in mezzo al verde. Queste cose gli speculatori le sanno bene e sanno aspettare; il prezzo stracciato, fissato l'altra sera in consiglio comunale, è pane per i loro denti.
Ricordo bene la soddisfazione con cui acquistammo (mi ci metto anch’io perché ero il segretario del Comune) nel 1980 questo importante immobile, che definirei uno dei simboli della Darsena. Fummo presi un po’ di contropiede: la proprietà aveva bisogno di vendere e non c’era tempo per deciderne l’uso. Però un’idea c’era: mettere questa sontuosa struttura al servizio della città.
Si sa, poi, come andarono le cose: la villa fu concessa in affitto ad alcune organizzazioni sindacali. Questa destinazione non mi trovò del tutto consenziente. Prevalsero altre logiche rispetto agli interessi diretti del popolo della Darsena.
Ora si ripresenta una nuova opportunità. Un quartiere come la Darsena, lanciato verso il futuro, con nuove e moderne esigenze, poste, soprattutto, dallo sviluppo dei cantieri e del porto turistico, ha bisogno di nuovi e raffinati servizi. La Villa mi sembra ideale per impiantarvi qualcosa che qualifichi il quartiere e agevoli la crescita in atto. Non voglio qui fare il pierino della situazione. Ci sono fior di esperti che possono benissimo suggerire la tipologia di questi servizi. In tal modo si salverebbe la Villa da uno spregiudicato spezzettamento in miniappartamenti.
Antonio Carollo

Saturday, November 04, 2006

LORENZO VIANI, SETTANT’ANNI DALLA MORTE. UN’ INSPIEGABILE DIMENTICANZA.

Il 30 novembre s'inaugura la mostra di Lorenzo Viani ad Ancona a settant'anni dalla morte. Sorge spontanea una domanda: ed a Viareggio? L'Amministrazione comunale celebra gli anniversari delle nascite degli artisti, non quelli delle morti, ha detto l'assessore alla cultura Cristina Boncompagni a chi le faceva rilevare la défaillance del Comune.
A parte il fatto che le due date quasi coincidono (1° e 2 novembre) per Viani, la risposta sarebbe condivisibile se non si trattasse di una ricorrenza così simbolica e di un artista di livello europeo, il più rappresentativo dell'espressionismo italiano.
L'ottimo Paolo Fornaciari ha descritto più volte l'imponenza dei funerali di Viani, il profondo compianto della città. I viareggini non hanno dimenticato il vuoto lasciato da questo straordinario artista, l'anarchica e schietta viaregginità di un così grande personaggio.
L'occasione non è sfuggita ad Ancona, nobile e attenta Città d'arte, la quale ha deciso di investire su Viani con una corposa mostra, affidandone l'allestimento, compreso un sostanzioso catalogo, al maggiore esperto dell'arte di Viani, Enrico Dei.
Viareggio, la patria dell'artista, alla quale dedicò ogni sua risorsa per approfondirne l'anima, non degna dell'attenzione dovuta il suo figlio più illustre. Inspiegabile! Del resto, tristemente, può dirsi che da anni la grande arte italiana ed europea è bandita da Viareggio. Sono finiti i tempi di Gianfranco Tamagnini che negli anni Settanta e Ottanta portava a Viareggio fior di artisti italiani e stranieri.

Antonio Carollo